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CLEMENTE SPERA
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Genova
(Novara, 1661 - Milano, 1742)
Rovine architettoniche con piramide e predicatore
Olio su tela, cm 74X112,5

Riferiti a Alessandro Magnasco e Clemente Spera da Rodolfo Pallucchini, i dipinti mostrano un'elegante scenografia rococò ma se lo stile delle rovine trova corrispondenze stilistiche con l'artista di origini novaresi, i brani figurati sono a nostro parere riferibili alla bottega del Lissandrino. Lo Spera, come sappiamo, deve la sua fama odierna per aver collaborato con Alessandro Magnasco realizzando i fondali architettonici, tuttavia la sua personalità è criticamente da rivalutare nelle vesti di maestro autonomo assai apprezzato dal collezionismo milanese dell'epoca. È infatti noto che i documenti collegati alla committenza di opere compiute dai due artisti erano destinate al solo Spera, suggerendo che il Magnasco beneficiava di una minore rilevanza e chiamato in causa per compendiare le complesse e capricciose scenografie del collega. Questo non significa che il talento del figurinista non fosse giustamente apprezzato ma evidenzia l'eccezionale simbiosi artistica tra i due maestri e la peculiare indole indipendente del Magnasco, certamente libero di poter gestire il proprio talento anche con il Peruzzini o in totale indipendenza d'impresa. Tornando alle tele illustrate, se ne deve evidenziare la libertà creativa e d'invenzione. Per quanto riguarda le notizie biografiche sull'autore, le fonti ci informano che era nato a Novara e che fu allievo del quadraturista Giacomo Antonio Mina. Agli anni '80 del Seicento si fa generalmente risalire il suo arrivo nella capitale lombarda e la sua attività di ruinista fu influenzato da Giovanni Ghisolfi. Nell'ultimo decennio iniziò il sodalizio con Alessandro Magnasco, decisivo anche per la svolta impressa al suo stile pittorico, che si protrasse per tutto il secondo decennio del secolo successivo. I primi dipinti eseguiti in collaborazione tra i due risalgono, per quanto ne sappiamo, al 1697 (cfr. Caprara 1996), anche se lo Spera continuò a dipingere quadri di sua mano o con altri pittori di figura.

Il dipinto è corredato da una scheda critica di Rodolfo Pallucchini in fotocopia.

Bibliografia di riferimento:
M. Olivari, Alessandro Magnasco e Clemente Spera, in Pinacoteca di Brera. Scuole lombarda, ligure e piemontese 1525 - 1796, Milano, 1989, pp. 35 - 36
V. Caprara, Clemente Spera, in Alessandro Magnasco 1667 - 1749, catalogo della mostra a cura di E. Camesasca e M. Bona Castellotti, Milano 1996, p. 312
(Novara, 1661 - Milano, 1742)
Rovine architettoniche con piramide e predicatore
Olio su tela, cm 74X112,5

Riferiti a Alessandro Magnasco e Clemente Spera da Rodolfo Pallucchini, i dipinti mostrano un'elegante scenografia rococò ma se lo stile delle rovine trova corrispondenze stilistiche con l'artista di origini novaresi, i brani figurati sono a nostro parere riferibili alla bottega del Lissandrino. Lo Spera, come sappiamo, deve la sua fama odierna per aver collaborato con Alessandro Magnasco realizzando i fondali architettonici, tuttavia la sua personalità è criticamente da rivalutare nelle vesti di maestro autonomo assai apprezzato dal collezionismo milanese dell'epoca. È infatti noto che i documenti collegati alla committenza di opere compiute dai due artisti erano destinate al solo Spera, suggerendo che il Magnasco beneficiava di una minore rilevanza e chiamato in causa per compendiare le complesse e capricciose scenografie del collega. Questo non significa che il talento del figurinista non fosse giustamente apprezzato ma evidenzia l'eccezionale simbiosi artistica tra i due maestri e la peculiare indole indipendente del Magnasco, certamente libero di poter gestire il proprio talento anche con il Peruzzini o in totale indipendenza d'impresa. Tornando alle tele illustrate, se ne deve evidenziare la libertà creativa e d'invenzione. Per quanto riguarda le notizie biografiche sull'autore, le fonti ci informano che era nato a Novara e che fu allievo del quadraturista Giacomo Antonio Mina. Agli anni '80 del Seicento si fa generalmente risalire il suo arrivo nella capitale lombarda e la sua attività di ruinista fu influenzato da Giovanni Ghisolfi. Nell'ultimo decennio iniziò il sodalizio con Alessandro Magnasco, decisivo anche per la svolta impressa al suo stile pittorico, che si protrasse per tutto il secondo decennio del secolo successivo. I primi dipinti eseguiti in collaborazione tra i due risalgono, per quanto ne sappiamo, al 1697 (cfr. Caprara 1996), anche se lo Spera continuò a dipingere quadri di sua mano o con altri pittori di figura.

Il dipinto è corredato da una scheda critica di Rodolfo Pallucchini in fotocopia.

Bibliografia di riferimento:
M. Olivari, Alessandro Magnasco e Clemente Spera, in Pinacoteca di Brera. Scuole lombarda, ligure e piemontese 1525 - 1796, Milano, 1989, pp. 35 - 36
V. Caprara, Clemente Spera, in Alessandro Magnasco 1667 - 1749, catalogo della mostra a cura di E. Camesasca e M. Bona Castellotti, Milano 1996, p. 312

OLD MASTER AND 19Th CENTURY PAINTINGS

Auktionsdatum
Lose: 901 - 1245
Lose: 1246 - 1397
Ort der Versteigerung
Palazzo del Melograno
Piazza Campetto 2
Genova
.
Italy

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