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Luigi Garzi (Roma 1638 - 1721)
San Giacomo della Marca e il miracolo del vino avvelenato
Olio su tela
170 x 120 cm
La tela in esame trova significativo riscontro con l'opera San Francesco e il vescovo di Assisi, conservata tutt'oggi presso la chiesa di San Silvestro in Capite a Roma, si veda: https://catalogo.beniculturali.it/detail/HistoricOrArtisticProperty/1200256902. Come si può osservare, l'impaginazione è identica, tanto quanto la quinta architettonica, le fisionomie dei personaggi e la donna in basso a destra con il figlioletto tra le braccia. Per la consonanza stilistica e compositiva con il sopraccitato ciclo dedicato a San Francesco, la tela va datata tra il 1695 e il 1696, periodo in cui risultano i pagamenti a Garzi per questo lavoro.
Luigi Garzi apprese i primi rudimenti dell'arte alla scuola di Andrea Sacchi, ove imparò ad osservare Raffaello, Poussin e Domenichino quali esempi del classicismo. Studiò anche i classicisti emiliani giunti a Roma, Guido Reni, e soprattutto Giovanni Lanfranco. Questa formazione lo condusse verso Carlo Maratta, ultimo grande classicista barocco. Nel 1670 diventò accademico di S. Luca. Nel 1680 fu reggente della Congregazione dei Virtuosi al Pantheon e infine, e nel 1682 venne nominato principe dell'Accademia di S. Luca. Nel 1671-72, insieme con Filippo Lauri e Gaspard Dughet, partecipò alla decorazione di palazzo Borghese; contemporaneamente lavorò con Giacinto Brandi alla decorazione pittorica della chiesa di S. Carlo al Corso. Oltre che a Roma, dove dipinse presso le chiese delle Santissime Stimmate di San Francesco, Santa Caterina a Magnanapoli, San Carlo al Corso, Santa Maria del Popolo e San Silvestro in capite. Operò anche nelle Marche, Piemonte e Toscana. Fu attivo anche a Napoli ove il suo lavoro influenzò Paolo De Matteis con il quale lavorò agli affreschi per la chiesa di Santa Caterina a Formiello. Anziano ma ancora apprezzato ricercato, tra il 1718 e il 1720 operò a Roma nella Basilica di San Giovanni in Laterano nel vasto ciclo di altre opere dei pittori Giuseppe Bartolomeo Chiari, Benedetto Luti, Francesco Trevisani, Giuseppe Nicola Nasini, Domenico Maria Muratori, Giovanni Melchiori, Andrea Procaccini, Giuseppe Ghezzi, Giovanni Odazzi, Sebastiano Conca e Marco Benefial.
Luigi Garzi (Rome 1638 - 1721)
St. Giacomo della Marca and the miracle of poisoned wine
Oil on canvas
170 x 120 cm
The canvas in question finds significant confirmation with the artwork St. Francis and the bishop of Assisi, still preserved today in the church of San Silvestro in Capite in Rome. You could see https://catalogo.beniculturali.it/detail/HistoricOrArtisticProperty/1200256902. As you can see, the layout is identical, as much as the architectural backdrop, the features of the characters and the woman in the lower right corner with her little son in her arms. Due to the stylistic and compositional consonance with the aforementioned cycle dedicated to San Francesco, the canvas must be dated between 1695 and 1696, a period in which the payments to Garzi for this artwork are recorded.
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Luigi Garzi (Roma 1638 - 1721)
San Giacomo della Marca e il miracolo del vino avvelenato
Olio su tela
170 x 120 cm
La tela in esame trova significativo riscontro con l'opera San Francesco e il vescovo di Assisi, conservata tutt'oggi presso la chiesa di San Silvestro in Capite a Roma, si veda: https://catalogo.beniculturali.it/detail/HistoricOrArtisticProperty/1200256902. Come si può osservare, l'impaginazione è identica, tanto quanto la quinta architettonica, le fisionomie dei personaggi e la donna in basso a destra con il figlioletto tra le braccia. Per la consonanza stilistica e compositiva con il sopraccitato ciclo dedicato a San Francesco, la tela va datata tra il 1695 e il 1696, periodo in cui risultano i pagamenti a Garzi per questo lavoro.
Luigi Garzi apprese i primi rudimenti dell'arte alla scuola di Andrea Sacchi, ove imparò ad osservare Raffaello, Poussin e Domenichino quali esempi del classicismo. Studiò anche i classicisti emiliani giunti a Roma, Guido Reni, e soprattutto Giovanni Lanfranco. Questa formazione lo condusse verso Carlo Maratta, ultimo grande classicista barocco. Nel 1670 diventò accademico di S. Luca. Nel 1680 fu reggente della Congregazione dei Virtuosi al Pantheon e infine, e nel 1682 venne nominato principe dell'Accademia di S. Luca. Nel 1671-72, insieme con Filippo Lauri e Gaspard Dughet, partecipò alla decorazione di palazzo Borghese; contemporaneamente lavorò con Giacinto Brandi alla decorazione pittorica della chiesa di S. Carlo al Corso. Oltre che a Roma, dove dipinse presso le chiese delle Santissime Stimmate di San Francesco, Santa Caterina a Magnanapoli, San Carlo al Corso, Santa Maria del Popolo e San Silvestro in capite. Operò anche nelle Marche, Piemonte e Toscana. Fu attivo anche a Napoli ove il suo lavoro influenzò Paolo De Matteis con il quale lavorò agli affreschi per la chiesa di Santa Caterina a Formiello. Anziano ma ancora apprezzato ricercato, tra il 1718 e il 1720 operò a Roma nella Basilica di San Giovanni in Laterano nel vasto ciclo di altre opere dei pittori Giuseppe Bartolomeo Chiari, Benedetto Luti, Francesco Trevisani, Giuseppe Nicola Nasini, Domenico Maria Muratori, Giovanni Melchiori, Andrea Procaccini, Giuseppe Ghezzi, Giovanni Odazzi, Sebastiano Conca e Marco Benefial.
Luigi Garzi (Rome 1638 - 1721)
St. Giacomo della Marca and the miracle of poisoned wine
Oil on canvas
170 x 120 cm
The canvas in question finds significant confirmation with the artwork St. Francis and the bishop of Assisi, still preserved today in the church of San Silvestro in Capite in Rome. You could see https://catalogo.beniculturali.it/detail/HistoricOrArtisticProperty/1200256902. As you can see, the layout is identical, as much as the architectural backdrop, the features of the characters and the woman in the lower right corner with her little son in her arms. Due to the stylistic and compositional consonance with the aforementioned cycle dedicated to San Francesco, the canvas must be dated between 1695 and 1696, a period in which the payments to Garzi for this artwork are recorded.
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