Pietro Berrettini detto Pietro da Cortona (Cortona 1597 - Roma 1669) bottega diRomolo e Remo raccolti da FaustoloOlio su tela135 x 96 cmPer la raffinatezza esecutiva, a nostro giudizio l’opera è una versione di bottega della tela oggi conservata al Louvre di Parigi. Si denota una mano sicura in grado di esprimere una pennellata incisiva, con un cromatismo prossimo all’originale, tanto da far pensare che sia stata eseguita di fronte al prototipo, da una mano che denota una conoscenza profonda dell’arte del maestro. È dunque plausibile pensare che l’opera sia stata realizzata da uno dei suoi più fedeli collaboratori, tra cui ricordiamo Giacinto Gimignani, Giovanni Francesco Romanelli, Guillaume Courtois detto il Borgognone, Lazzaro Baldi e il più papabile autore della nostra tela, ovvero Ciro Ferri.Oltre che pittore, Pietro da Cortona fu un valente architetto: durante il papato di Urbano VIII eseguì dei progetti a Roma, contemporaneamente a Bernini e a Borromini. Dopo la formazione in Toscana, dal 1612 si recò a Roma desideroso di studiare le opere antiche e la pittura di Raffaello Sanzio. Seguendo le orme dell’urbinate, fondò un atelier che divenne una vera e propria scuola. Il suo stile si rivelò subito in grado di soddisfare le esigenze di sfarzo e grandiosità del papato e delle famiglie dell'aristocrazia romana, fatto che gli fece guadagnare l’amicizia e la protezione del suo grande mecenate, il banchiere fiorentino Marcello Sacchetti. Nel 1634 divenne principe dell'Accademia di San Luca, e nel 1633-39 realizzò gli affreschi per Palazzo Barberini, ovvero una delle sue opere più rappresentative, testimonianza esemplare del Barocco romano. Le sue opere sono oggi custodite nei più importanti musei del mondo.Pietro Berrettini called Pietro da Cortona (Cortona 1597 - Rome 1669) workshop ofRomulus and Remus collected by FaustulusOil on canvas135 x 96 cmIn our opinion, the artwork is a workshop version of the canvas now preserved in the Louvre, Paris. It denotes a confident hand capable of expressing an incisive brushstroke, with a chromatism close to the original, so much so that it seems that it was performed in front of the prototype, by a hand that denotes a profound knowledge of the master's art. It is therefore plausible to think that the artwork has been created by one of his most faithful collaborators, like Giacinto Gimignani, Giovanni Francesco Romanelli, Guillaume Courtois known as Borgognone, Lazzaro Baldi and the most eligible author of our canvas, namely Ciro Ferri.