Giovanni Battista Beinaschi, Benaschi o Benasca (Fossano 1636 - Napoli 1688) attribuitoSan GirolamoOlio su tela72 x 55 cmLa figura con lo sguardo rivolto al basso è tipica del Beinaschi, e la ritroviamo sia nel Padre Eterno conservato nella chiesa di Santa Maria dei Miracoli a Napoli, sia nell'Eraclito esitato il 09/04/2014 da Dorotheuma Vienna. Dopo un primo apprendistato a Torino presso "Monsù Spirito", ancor oggi non pittore sconosciuto e senza fonti, Beinaschi si trasferì a Roma nel 1652. Qui operò nella bottega di Pietro del Po, anche se le influenze maggiormente evidenti furono di Lanfranco, del quale egli fu tra i più fedeli seguaci. A Roma egli conobbe Cerrini, condividendone il fare pittorico con contorni ondulati e morbidi, resi con un colore raffinato con chiaroscuri che ricordano quanto fatto dal Guercino. Con Brandi si prestò alla pittura a fresco con suggestioni di Mattia Preti, e conseguentemente apprezzò il naturalismo la pittura tenebrosa. Raggiunta Napoli, Beinaschi sviluppò i modi originariamente lanfranchiani schiarendo le tinte e attenuando il risalto grafico dei contorni delle figure, al fine di realizzare una maggiore fusione cromatica e un più mosso pittoricismo. E’ significativo ricordare che Beinaschi in questa fase raggiunse risultati molto simili con quanto offrivano Luca Giordano e Francesco Solimena. Nella città partenopea approfondì quanto visto e appreso a Roma, entrando in contatto col crudo naturalismo di Ribera, grazie alla rivisitazione di Battistello Caracciolo e Guillaume Courtois il Borgognone.Giovanni Battista Beinaschi, Benaschi or Benasca (Fossano 1636 - Naples 1688) attributedSt. JeromeOil on canvas72 x 55 cmThe figure looking down is typical of Beinaschi, and we find it both in the Father Eternal Conservator in the church of Santa Maria dei Miracoli in Naples, and in the Heraclitus hesitated on 09/04/2014 from Dorotheuma Vienna.