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Jean-Baptiste Lallemand (Digione 1716 - Parigi 1803)
Vedute portuali
Coppia di oli su tela
86 x 136 cm
La coppia di vedute fa riferimento alla produzione misconosciuta di G.P. Piranesi e di Lallemand che ad essa si ispirò. Le rare vedute portuali del piacentino sono la Veduta di porto, firmata e datata 1730, esitata il 28/01/2015 da Christie's New York, già Seattle Art Museum e La veduta portuale firmata firmata e datata 1730, passata da Sotheby's a Londra nel 1978 e pubblicata nella monografia di Arisi a pag. 332, foto 202. A queste due prove vanno aggiunte le Vedute portuali della collezione del marchese Patrizi, pubblicate da Arisi a pag. 281, foto 118a - 118 bis-b, della sua monografia dedicata a Panini. Queste opere del piacentino furono fonte di ispirazione per J.B. Lallemand, dalle quali attinse l'impostazione e i particolari per realizzare le sue opere, come dimostra la tela pubblicata da Giancarlo Sestieri in Il capriccio architettonico in Italia dal XVII al XVIII secolo, a pag. 263 foto 15. Come scrive lo studioso, l'impronta delle figure di questa riedizione paniniana appare tipicamente francese e segnatamente in linea con quelle di Lallemand, così da attestare convincentemente la sua paternità indicata nel catalogo della Bonhams, probabilmente espressa in base ad una precedente attribuzione".
L’opera trova preciso riferimento nel disegno Veduta di Roma, lotto n.148, inchiostro e lapis su carta, 33 x 46,5 cm, asta del 07/10/2010 Binoche Renaud Giquello SARL a Parigi.
Della vita di Jean-Baptiste Lallemand si sa relativamente poco. Egli ha vissuto a Parigi dal 1744, e l’anno dopo divenne membro dell'Académie de Saint-Luc, dove espose dipinti di paesaggi nel 1751 e nel 1764. Prima di giungere sulle rive della Senna, ebbe un significativo soggiorno italiano che caratterizzò l’intera sua vicenda artistica. Arrivò a Roma intorno al 1747 in compagnia del pittore Jean Barbault, dove dipinse vedute romane e napoletane nelle quali si ispirò a Giovanni Paolo Panini e a Hubert Robert. L’esperienza romana risultò utile anche dopo il suo ritorno in Francia, avvenuto nel 1764: egli continuò a realizzare vedute di Parigi, paesaggi della Borgogna, Franche-Comté e delle zone circostanti Lione. Fu in Inghilterra nel 1773, dove espose alla London Society of Artists. Come disegnatore, Lallemand produsse numerose vedute romane che riecheggiano le opere di Giovanni Paolo Panini e Hubert Robert, che fu quasi certo di aver incontrato Lallemand a Roma.
Jean-Baptiste Lallemand (Dijon 1716 - Paris 1803)
Pair of port views
Oil on canvas
86 x 136 cm
The artwork finds a reference in the drawing View of Rome, lot no.148, ink and pencil on paper, 33 x 46.5 cm, auction of 07/10/2010 Binoche Renaud Giquello SARL in Paris.
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Jean-Baptiste Lallemand (Digione 1716 - Parigi 1803)
Vedute portuali
Coppia di oli su tela
86 x 136 cm
La coppia di vedute fa riferimento alla produzione misconosciuta di G.P. Piranesi e di Lallemand che ad essa si ispirò. Le rare vedute portuali del piacentino sono la Veduta di porto, firmata e datata 1730, esitata il 28/01/2015 da Christie's New York, già Seattle Art Museum e La veduta portuale firmata firmata e datata 1730, passata da Sotheby's a Londra nel 1978 e pubblicata nella monografia di Arisi a pag. 332, foto 202. A queste due prove vanno aggiunte le Vedute portuali della collezione del marchese Patrizi, pubblicate da Arisi a pag. 281, foto 118a - 118 bis-b, della sua monografia dedicata a Panini. Queste opere del piacentino furono fonte di ispirazione per J.B. Lallemand, dalle quali attinse l'impostazione e i particolari per realizzare le sue opere, come dimostra la tela pubblicata da Giancarlo Sestieri in Il capriccio architettonico in Italia dal XVII al XVIII secolo, a pag. 263 foto 15. Come scrive lo studioso, l'impronta delle figure di questa riedizione paniniana appare tipicamente francese e segnatamente in linea con quelle di Lallemand, così da attestare convincentemente la sua paternità indicata nel catalogo della Bonhams, probabilmente espressa in base ad una precedente attribuzione".
L’opera trova preciso riferimento nel disegno Veduta di Roma, lotto n.148, inchiostro e lapis su carta, 33 x 46,5 cm, asta del 07/10/2010 Binoche Renaud Giquello SARL a Parigi.
Della vita di Jean-Baptiste Lallemand si sa relativamente poco. Egli ha vissuto a Parigi dal 1744, e l’anno dopo divenne membro dell'Académie de Saint-Luc, dove espose dipinti di paesaggi nel 1751 e nel 1764. Prima di giungere sulle rive della Senna, ebbe un significativo soggiorno italiano che caratterizzò l’intera sua vicenda artistica. Arrivò a Roma intorno al 1747 in compagnia del pittore Jean Barbault, dove dipinse vedute romane e napoletane nelle quali si ispirò a Giovanni Paolo Panini e a Hubert Robert. L’esperienza romana risultò utile anche dopo il suo ritorno in Francia, avvenuto nel 1764: egli continuò a realizzare vedute di Parigi, paesaggi della Borgogna, Franche-Comté e delle zone circostanti Lione. Fu in Inghilterra nel 1773, dove espose alla London Society of Artists. Come disegnatore, Lallemand produsse numerose vedute romane che riecheggiano le opere di Giovanni Paolo Panini e Hubert Robert, che fu quasi certo di aver incontrato Lallemand a Roma.
Jean-Baptiste Lallemand (Dijon 1716 - Paris 1803)
Pair of port views
Oil on canvas
86 x 136 cm
The artwork finds a reference in the drawing View of Rome, lot no.148, ink and pencil on paper, 33 x 46.5 cm, auction of 07/10/2010 Binoche Renaud Giquello SARL in Paris.
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