Bottega dei Maganza (Vicenza, XVII secolo) Ritratto di Gian Pietro Tornieri Olio su tela 116 x 87 cm Un puntuale confronto lo ritroviamo con la ritrattistica di Alessandro Maganza e della sua bottega. Si veda, per esempio, Ritratto di Giovane Uomo (http://catalogo.fondazionezeri.unibo.it/scheda/opera/34280/Maganza%20Alessandro%2C%20Ritratto%20di%20giovane%20uomo) o Ritratto di Bernadino Loschi, al Museo Civico di Vicenza. L'effigiato si può riconoscere nel vicentino Gian Pietro Tornieri: la formula "de Torneriis", che si legge nell'iscrizione in alto a destra, è una delle varianti note del cognome Tornieri, come si legge in Sebastiano Rumor nell'opera Il blasone vicentino descritto ed illustrato, Venezia 1899, p. 186: "Tornieri (De Torneriis, Tornerius)". Il Tornieri diede precocissima prova del suo talento letterario, secondo il racconto di Angiolgabriello di Santa Maria, Biblioteca, e storia di quegli scrittori così della città come del territorio di Vicenza, vol. VI, Vicenza 1782, p. LXXXVIII: "Gian Pietro Tornieri [...] in età di soli 12 o 13 anni scrisse un Volume in Foglio di 100 Facciate in circa, che intitolò: Methodus Scribendarum Epistolarum; il quale supera certamente l'età, essendo scritto con molta eleganza e colle forti maniere della vera lingua Latina. [...] Gian Pietro l'anno 1623 vestì l'Abito de' Canonici Regolari; e morì in Bologna d'anni 32 nel 1638 il dì 18 Maggio. Il Manoscritto meriterebbe la luce". Nonostante le lievi discrepanze cronologiche (l'iscrizione sul dipinto fissa l'ingresso del Tornieri tra i Canonici Lateranensi al 1622, e la morte al 15 giugno del 1638), le informazioni biografiche corrispondono perfettamente, rendendo l'identificazione sicura. La famiglia vicentina dei Maganza conta tre generazioni di pittori: la prima è iniziata con Giambattista il Vecchio, la seconda con suo figlio Alessandro, la terza è stata formata dai figli di quest’ultimo, ovvero Giambattista, Girolamo e Marcantonio. L’importanza della bottega dei Maganza nel panorama del tardo manierismo veneto risiede nel fatto che essa fu molto operosa a Vicenza e provincia, ma non solo: le loro opere furono eseguite per luoghi di culto come Bergamo, Brescia, Cremona, Padova e l’Aquila. A Vicenza si venne a determinare un filone tardo manieristico saldamente legato ai dettami controriformisti che, a differenza di quanto produsse Palma il Giovane a Venezia, rivisitando la veemenza del Tintoretto cercò di fondere quest’ultimo con le pose statuarie, nobili ed eleganti del Veronese e con una venatura di mestizia rurale legata all’influenza dei Bassano. Workshop of Maganza family (Vicenza, 17th century) Portrait of Gian Pietro Tornieri Oil on canvas 116 x 87 cm An accurate comparison can be found with the portraiture of Alessandro Maganza and his workshop. For example, you could see Portrait of a young man (http://catalogo.fondazionezeri.unibo.it/scheda/opera/34280/Maganza%20Alessandro%2C%20Ritratto%20di%20giovane%20uomo) or Portrait of Bernadino Loschi, in the Museo Civico, in Vicenza.