Filippo Lauri (Roma 1623 - 1694) Venere e Amore Olio su tela 64 x 75 cm Si ringrazia il Professore Michele Danieli per aver collaborato all'attribuzione dell'opera. Figlio del pittore fiammingo Balthasar Lawers, italianizzato Lauri, Filippo ricevette i primi insegnamenti dal fratello maggiore Francesco, allievo di Andrea Sacchi. Successivamente passò dal cognato A. Caroselli. Memore del bagaglio tecnico di stampo fiammingo ereditato dal padre, rinnovò l’ambiente romano grazie al suo tocco compendioso e veloce, che gli permise di alleggerire e aggraziare la lettura dei soggetti. In effetti, uno dei meriti riconosciuti a Filippo Lauri è quello di aver sgravato la tecnica e l’interpretazione dei temi mitologici e sacri, aprendo la strada all’elegante interpretazione del roccocò, e favorendo il percorso di Michele Rocca, Sebastiano Conca, Francesco Trevisani e Stefano Pozzi. La carriera e la vita del Lauri è ricostruibile grazie a "Vita di Filippo Lauri", scritto da Francesco Saverio Baldinucci tra il 1725 e il 1730, testo che comprende i maggiori dipinti eseguiti dall'artista tra il 1678 e il 1686. Filippo Lauri (Rome 1623 - 1694) Venus and Cupid Oil on canvas 64 x 75 cm