Attribuito a Carlo Ceresa (San Giovanni Bianco 1609 - Bergamo 1679)Ritratto di nobildonnaOlio su tela88 x 66 cmVista la sua abilità artistica, verso la fine degli anni ‘20 del Seicento Carlo Ceresa entrò nella bottega di Daniele Crespi, apprendistato che durò ben poco visto che nel 1630, causa la morte per peste del maestro, Carlo torno in terra natia e tornò a dipingere per le pievi locali, dipingendo ritratti prima per la nobiltà locale poi per quella cittadina. La sua pittura si prodiga tra il naturalismo lombardo e istanze coloristiche venete, raggiungendo facilmente la sensibilità non sempre raffinata del suo pubblico, con un buon livello di aggraziato e accomodante colorismo. Nei ritratti espone ambientazioni con scarni arredi e/o tendaggi, le figure emergono da piatti fondali con espressioni severe e pose composte, talvolta animate dalla posizione delle mani. I diversi casi, come nel nostro, gli effigiati portano al petto un oggetto o mostrano un particolare del loro abbigliamento. Per approfondire, si vedano Gentildonna di casa Suardi dell’Accademia di Carrara, ritratto di Giovane gentildonna che mostra una perla delle Civiche Raccolte del Castello Sforzesco, infine il Ritratto di Chiara Ceni Benvenuti, dell’Accademia di Carrara.Attributed to Carlo Ceresa (San Giovanni Bianco 1609 - Bergamo 1679)Portrait of a noblewomanOil on canvas88 x 66 cm