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Bartolomeo Pedon (Venezia 1665 - 1733)

In SILVER, PAINTINGS, ICONS AND FINE ARTS

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Milan, Italy
Bartolomeo Pedon (Venezia 1665 - 1733)Paesaggio con fiume e ponte romano Olio su telaLandscape with river and roman bridgeOil on canvas54 x 86 cmNato a Venezia il 15 ottobre del 1665 nella parrocchia di San Bartolomeo, Pedon è, con Antonio Marini e Marco Ricci, uno dei migliori protagonisti del paesaggio barocco veneto tra Sei e Settecento. Il suo stile elabora quanto giunto tra le lagune da Johann Anton Eismann, Hans de Jode, Ernest Daret, Cornelio Dusman, Jan e Andries Both e Pieter Mulier detto il Cavalier Tempesta, tutti pittori paesaggisti nordici operanti a Venezia o sulla terraferma. Uomo di cultura, oltre a dedicarsi alla pittura Pedon era un fine letterato sebbene conducesse una vita piuttosto sregolata e dedita al vizio, motivo, forse, del fatto che la Fraglia dei Pittori lo vede iscritto per un solo anno, nel 1716. Dopo secoli di oblio, la sua opera è stata rivalutata nel corso del ‘900, grazie ad un primo nucleo di dipinti monogrammati. Dopo un’iniziale impostazione nordica, contrassegnata da scoscese rupi, quasi onnipresenti, nel corso della sua maturazione artistica Pedon scorge nel Ricci il suo nuovo mentore. La sua pittura si fa più dolce e colorata, ed è piacevolmente arcadico, nel complesso, il suo modo di fare paesaggio. E’ utile ricordare come all'inizio egli fosse stato convenzionalmente chiamato “Maestro delle foglie bugnate” per il suo originalissimo modo di dipingere le foglie picchettando gli alberi con l’ocra al fine di realizzare le foglie, particolare presente anche nell'opera in questione.La tela in esame è da assegnare alla fase estrema del maestro veneziano, quando oramai ha completamente lasciato ogni asperità nordica, le turbolenze atmosferiche a vantaggio di una narrazione posata e arcadica ove descrive il fare di contadini, pastori e pescatori disseminati tra i campi e i corsi d’acqua. L’opera si contraddistingue per la presenza, centrale, del ponte romano a tre arcate. Esempi di manufatti simili erano disseminati nel contado veneto, di questi, oggi rimangono Ponte Molino a Padova e Ponte Pietra a Verona. Lo splendido paesaggio per l’equilibrata composizione, bilanciata dalle grandi querce laterali, per la complessità espositiva e il bellissimo degradare prospettico sino ai lontani monti, nonché per la cura e la vivacità scenica dei personaggi, è da annoverare tra le massime espressioni del paesaggismo di Pedon nella sua fase tarda al pari del “Paesaggio fluviale con pescatori” della collezione Crédit Agricole FriulAdria, oppure il “Paesaggio con lavori agricoli”, Fototeca Zeri, numero scheda 68550
Bartolomeo Pedon (Venezia 1665 - 1733)Paesaggio con fiume e ponte romano Olio su telaLandscape with river and roman bridgeOil on canvas54 x 86 cmNato a Venezia il 15 ottobre del 1665 nella parrocchia di San Bartolomeo, Pedon è, con Antonio Marini e Marco Ricci, uno dei migliori protagonisti del paesaggio barocco veneto tra Sei e Settecento. Il suo stile elabora quanto giunto tra le lagune da Johann Anton Eismann, Hans de Jode, Ernest Daret, Cornelio Dusman, Jan e Andries Both e Pieter Mulier detto il Cavalier Tempesta, tutti pittori paesaggisti nordici operanti a Venezia o sulla terraferma. Uomo di cultura, oltre a dedicarsi alla pittura Pedon era un fine letterato sebbene conducesse una vita piuttosto sregolata e dedita al vizio, motivo, forse, del fatto che la Fraglia dei Pittori lo vede iscritto per un solo anno, nel 1716. Dopo secoli di oblio, la sua opera è stata rivalutata nel corso del ‘900, grazie ad un primo nucleo di dipinti monogrammati. Dopo un’iniziale impostazione nordica, contrassegnata da scoscese rupi, quasi onnipresenti, nel corso della sua maturazione artistica Pedon scorge nel Ricci il suo nuovo mentore. La sua pittura si fa più dolce e colorata, ed è piacevolmente arcadico, nel complesso, il suo modo di fare paesaggio. E’ utile ricordare come all'inizio egli fosse stato convenzionalmente chiamato “Maestro delle foglie bugnate” per il suo originalissimo modo di dipingere le foglie picchettando gli alberi con l’ocra al fine di realizzare le foglie, particolare presente anche nell'opera in questione.La tela in esame è da assegnare alla fase estrema del maestro veneziano, quando oramai ha completamente lasciato ogni asperità nordica, le turbolenze atmosferiche a vantaggio di una narrazione posata e arcadica ove descrive il fare di contadini, pastori e pescatori disseminati tra i campi e i corsi d’acqua. L’opera si contraddistingue per la presenza, centrale, del ponte romano a tre arcate. Esempi di manufatti simili erano disseminati nel contado veneto, di questi, oggi rimangono Ponte Molino a Padova e Ponte Pietra a Verona. Lo splendido paesaggio per l’equilibrata composizione, bilanciata dalle grandi querce laterali, per la complessità espositiva e il bellissimo degradare prospettico sino ai lontani monti, nonché per la cura e la vivacità scenica dei personaggi, è da annoverare tra le massime espressioni del paesaggismo di Pedon nella sua fase tarda al pari del “Paesaggio fluviale con pescatori” della collezione Crédit Agricole FriulAdria, oppure il “Paesaggio con lavori agricoli”, Fototeca Zeri, numero scheda 68550

SILVER, PAINTINGS, ICONS AND FINE ARTS

Auktionsdatum
Lose: 351
Ort der Versteigerung
Sede Legale
Via Nino Bixio, 34
Milan
Italy
20129
Italy

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