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Los
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Scuola di Fontainebleau
"Putti che danzano"
Olio su tavola
School of Fontainebleau
"Dancing putti"
Oil on panel
50 x 107 cm
Il soggetto dei putti giocosi o danzanti è una ripresa dall’antico operata nel Rinascimento italiano, eseguita, tra gli altri, da Giovanni Antonio de’ Sacchis detto il Pordenone (Pordenone 1483/84 – Ferrara 1539), Raffaello Sanzio (Urbino 1443 – Roma 1520) e in scultura da Donatello (Firenze 1386 – 1466). Successivamente il tema ebbe fortuna a Venezia con Tiziano (Pieve di Cadore 1490 – Venezia 1576) e grazie a Jacopo Tatti detto il Sansovino (Firenze 1486 – Venezia 1570), il quale inserì, nel cuore della città, Piazza San Marco, un gioco di putti e ghirlande sulla facciata della Biblioteca Marciana. Con la divulgazione delle stampe, ricordiamo, tra le altre, “Cinque putti danzanti” di Amico Aspertini (Bologna 1475 – 1552) e“Cinque putti che danzano in cerchio” di Marcantonio Raimondi (Bologna 1480 – 1534), il tema ebbe vigoroso riscontro ben oltre i confini nazionali. Nella nostra opera, la scena risulta formata da tre cerchi di putti distinti, sapientemente raccordati tra loro. L’immagine emana tenerezza, spontanea giocosità e allegria. Dal punto di vista stilistico si nota un semplice e sapiente gioco chiaroscurale, l’esigua composizione scenica limitata al sipario raccolto lateralmente, infine, i contorni marcati delle figurine rimarca il levigato candore delle paffute carni. In considerazione di quanto detto l’opera mostra peculiarità con il complesso ambito definito école de Fontainebleau ove lo stile locale e fiammingo si esprimono nei modi del Rinascimento italiano, senza comunque perdere completamente la loro radice espressiva. Tra le importanti figure italiane, ricordiamo: Rosso Fiorentino (Firenze 1494 - Fontainebleau 1540), Primaticcio (Bologna 1504 - Parigi 1570) e Nicolò dell’Abate (Modena 1512 - Fontainebleau 1571). Tra gli artisti francesi e fiamminghi, per gli indubbi meriti di assimilazione e riproposizione originale delle novità italiane, vanno citati: Antonie Caron, Noel Jallier, Toussaint Dubreuil, Ambroise Dubois, Jacob Bunel, Guillame Dumée, Gabriel Honne
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"Putti che danzano"
Olio su tavola
School of Fontainebleau
"Dancing putti"
Oil on panel
50 x 107 cm
Il soggetto dei putti giocosi o danzanti è una ripresa dall’antico operata nel Rinascimento italiano, eseguita, tra gli altri, da Giovanni Antonio de’ Sacchis detto il Pordenone (Pordenone 1483/84 – Ferrara 1539), Raffaello Sanzio (Urbino 1443 – Roma 1520) e in scultura da Donatello (Firenze 1386 – 1466). Successivamente il tema ebbe fortuna a Venezia con Tiziano (Pieve di Cadore 1490 – Venezia 1576) e grazie a Jacopo Tatti detto il Sansovino (Firenze 1486 – Venezia 1570), il quale inserì, nel cuore della città, Piazza San Marco, un gioco di putti e ghirlande sulla facciata della Biblioteca Marciana. Con la divulgazione delle stampe, ricordiamo, tra le altre, “Cinque putti danzanti” di Amico Aspertini (Bologna 1475 – 1552) e“Cinque putti che danzano in cerchio” di Marcantonio Raimondi (Bologna 1480 – 1534), il tema ebbe vigoroso riscontro ben oltre i confini nazionali. Nella nostra opera, la scena risulta formata da tre cerchi di putti distinti, sapientemente raccordati tra loro. L’immagine emana tenerezza, spontanea giocosità e allegria. Dal punto di vista stilistico si nota un semplice e sapiente gioco chiaroscurale, l’esigua composizione scenica limitata al sipario raccolto lateralmente, infine, i contorni marcati delle figurine rimarca il levigato candore delle paffute carni. In considerazione di quanto detto l’opera mostra peculiarità con il complesso ambito definito école de Fontainebleau ove lo stile locale e fiammingo si esprimono nei modi del Rinascimento italiano, senza comunque perdere completamente la loro radice espressiva. Tra le importanti figure italiane, ricordiamo: Rosso Fiorentino (Firenze 1494 - Fontainebleau 1540), Primaticcio (Bologna 1504 - Parigi 1570) e Nicolò dell’Abate (Modena 1512 - Fontainebleau 1571). Tra gli artisti francesi e fiamminghi, per gli indubbi meriti di assimilazione e riproposizione originale delle novità italiane, vanno citati: Antonie Caron, Noel Jallier, Toussaint Dubreuil, Ambroise Dubois, Jacob Bunel, Guillame Dumée, Gabriel Honne
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