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Los
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Jan van Scorel (Schoorl 1495 – Utrecht 1562) cerchia di-circle of
"Ritratto di nobildonna"
Olio su tavola
"Portrait of a noblewoman"
Oil on panel
31 x 25 cm
Jan van Scorel si formò in Olanda, approdando infine da Jan Gossaert a Utrecht. Nel 1519 viaggia verso l’Italia, passando per Norimberga, dove conosce Albrecht Dürer. Giunto a Venezia nel 1520, s'imbarcò per la Terrasanta, tornando due anni dopo e fermandosi a Roma. Qui conosce l'opera di Raffaello e di Michelangelo, e ottenne la protezione di papa Adriano VI, originario di Utrecht. Alla morte del pontefice, Jan torna a Utrecht per rimanerci stabilmente. I viaggi giovanili hanno arricchito la sua complessa formazione senza allontanarlo, comunque, dalla tradizione artistica olandese. È ricordato soprattutto per la parte più preziosa e originale della sua attività artistica: i ritratti. L’opera in esame mostra stretta attinenza con la produzione di van Scorel, persino una somiglianza fisionomica con la sua compagna Agathe van Schoonhoven, di cui si conserva un ritratto, dipinto dallo stesso nel 1529 a Roma presso la Galleria Doria Pamphili. L’opera, ascritta alla cerchia di pittori cresciuti nella sua bottega o fortemente influenzati dalla sua arte, dopo un restauro che la liberi delle ridipinture, avrà una lettura più consona e mostrerà, completamente, la leggera consistenza pittorica con cui è stata realizzata, nonché una vellutata resa visiva, peculiarità impresse alla ritrattistica dal grande maestro olandese
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Jan van Scorel (Schoorl 1495 – Utrecht 1562) cerchia di-circle of
"Ritratto di nobildonna"
Olio su tavola
"Portrait of a noblewoman"
Oil on panel
31 x 25 cm
Jan van Scorel si formò in Olanda, approdando infine da Jan Gossaert a Utrecht. Nel 1519 viaggia verso l’Italia, passando per Norimberga, dove conosce Albrecht Dürer. Giunto a Venezia nel 1520, s'imbarcò per la Terrasanta, tornando due anni dopo e fermandosi a Roma. Qui conosce l'opera di Raffaello e di Michelangelo, e ottenne la protezione di papa Adriano VI, originario di Utrecht. Alla morte del pontefice, Jan torna a Utrecht per rimanerci stabilmente. I viaggi giovanili hanno arricchito la sua complessa formazione senza allontanarlo, comunque, dalla tradizione artistica olandese. È ricordato soprattutto per la parte più preziosa e originale della sua attività artistica: i ritratti. L’opera in esame mostra stretta attinenza con la produzione di van Scorel, persino una somiglianza fisionomica con la sua compagna Agathe van Schoonhoven, di cui si conserva un ritratto, dipinto dallo stesso nel 1529 a Roma presso la Galleria Doria Pamphili. L’opera, ascritta alla cerchia di pittori cresciuti nella sua bottega o fortemente influenzati dalla sua arte, dopo un restauro che la liberi delle ridipinture, avrà una lettura più consona e mostrerà, completamente, la leggera consistenza pittorica con cui è stata realizzata, nonché una vellutata resa visiva, peculiarità impresse alla ritrattistica dal grande maestro olandese
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