Bartolomeo Biscaino (1632 - 1657)Giuditta dinanzi OloferneOlio su tela Judith in front of HolofernesOil on canvas80 x 123 cmGiuditta uscita dalla sua città sotto assedio arriva presso il campo del re assediante Oloferne, lui si' innamora immediatamente di lei e si fa togliere l'elmo per circuire la giovane donna.La scena anticipa il più famoso episodio con la decapitazione di Oloferne con la quale Giuditta salva il suo popolo da sicura schiavitù. Il tema che esalta la fede e la certezza della vittoria di Dio di fronte ad ogni avversità terrena, fu un messaggio dottrinale divulgato, anche grazie alla pittura, dalla Chiesa Cattolica dopo il concilio di Trento. L'opera costruita con scarno cromatismo ed eseguita con una pennellata veloce, convulsa e sfatta è da ritenere genovese e senza dubbi figlia del magistero di Valerio Castello. Il maestro non ha avuto una vera e propria scuola, vista la sua tecnica svelta, ma un nucleo di artisti che gli orbitano attorno sin dai primi anni Trenta. Tra questi artisti sicuramente da citare quali promulgatori della innovativa pittura di Valerio troviamo: Giovanni Paolo Cervetto,Giovanni Battista Merano, Stefano Magnasco e Bartolomeo Biscaino. Di quest'ultimo, morto precocemente di peste, la tela in esame presenta le tutte le peculiarità espressive nei momenti in cui estremizza il disgregamento dell'immagine. Il racconto biblico, secondo il linguaggio di Bartolomeo, si dissolve in un'esperienza onirica carica di palpitante tensione; grazie alle figure che perdono i loro connotati e ci appaiono quasi come esseri immateriali dalle sembianze umane, la storia biblica apparentemente leggera e sensuale si carica di tutta la tragicità con cui la sacra scrittura vuol trasmettere l'epilogo inevitabile per gli avversari di Dio e le vicissitudini cruente che i credenti devono superare in nome della fede.